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Città di Ostuni, la Città Bianca della Valle d’Itria

    La Città di Ostuni compresa su una superficie di 22.368 ettari con una popolazione di circa 33.000 abitanti, è particolarmente nota per la varietà di ambienti che la caratterizzano, tutti contraddistinti da un alto tasso di biodiversità che in pochi conoscono.

    Il territorio ingloba aree geograficamente distinte ad alta concentrazione di habitat differenziati tra loro: le aree collinari delle Murge sud-orientali, il litorale costiero adriatico, la pianura prospiciente al litorale e una zona collinare interna. Tutto ciò si presenta sotto forma di un paesaggio dolcemente ondulato in virtù delle colline, con ampi avvallamenti che contraddistinguono la pianura e suggestivi panorami che interessano la fascia costiera.

    L’intera area collinare arricchita dalla bellezza dei pendii terrazzati è per lo più associata alle tipiche coltivazioni del luogo, ossia l’olivo, elemento simbolo di questa terra, il mandorlo, il fico e rari esempi di vigneti che, invece, interessano principalmente il tratto delle campagne di Ostuni comprese nella valle d’Itria.

    Il tutto è arricchito dalla presenza delle tipiche strutture architettoniche del luogo disseminate un po’ ovunque e caratteristiche per essere singolari costruzioni in pietra a secco: trulli, lamie, casedde; a queste si aggiungono le realizzazioni che nel corso del tempo sono state il frutto dell’intervento architettonico dell’uomo come: specchie, acquari e jazzi, paretoni, chiese e cappelle rurali. Infine, nell’immensa distesa di questo tipico paesaggio agrario, non mancano esempi tangibili del fenomeno carsico, tra cui: grotte, doline e lame, il tutto compreso in un panorama naturale scandito da boschi di fragno, virgiliana e leccio, macchia mediterranea, ampie radure e pascolo.

    La fascia costiera, un tratto di litorale lungo all’incirca 15 km, si presenta, invece, come un omogeneo susseguirsi di arenili di sabbia fine e scogliere i cui riflessi si possono ammirare in uno splendido mare di acqua cristallina. Nonostante l’accrescersi significativo degli insediamenti turistici e residenziali, fenomeno che ha interessato soprattutto gli ultimi anni, la costa ha preservato i suoi tratti più belli e selvaggi che alternano scogliere e calette a dune, ginepri e macchia mediterranea. Uno spettacolo paesaggistico e naturalistico di incommensurabile valore.

    Infine, la pianura prospiciente al litorale, ultima in ordine di enumerazione, ma non per questo di secondaria importanza, è nota per essere denominata Marina, ed è caratterizzata da una massiccia coltivazione di olivi, come testimonia la presenza di innumerevoli piante secolari e frantoi ipogei in zona.
    Molte delle strutture architettoniche sopra citate, sono adibite ad accogliere turisti e visitatori, che durante l’intero corso dell’anno, ma soprattutto nella stagione estiva, raggiungono Ostuni per apprezzarne e visitarne le bellezze, non solo paesaggistiche ma anche storiche e architettoniche, effettuando itinerari davvero interessanti.

     

    Storia

    Parliamo un pò di storia della città. Se non sei interessato a consocerla e vuoi sapere sunbito dove passare la giornata leggi quanto abbiamo scritto nella guida chiamata cosa visitare a Ostuni. Le radici storiche di Ostuni affondano in epoca lontanissima, più precisamente nel periodo dei Messapi, fieri antagonisti delle antiche città greche, prima fra tutte Taranto, contro la quale ingaggiarono una lotta funesta prima di giungere a taciti rapporti commerciali.

    A ciò seguirono i terribili anni contrassegnati dalla bellicosa figura di Annibale il quale, al fine di conquistare i porti di Brindisi e Taranto, scatenò la seconda guerra punica che ebbe come teatro di guerra proprio il territorio dell’antica Messapia, la cui civiltà ne uscì catastroficamente distrutta.

    Qualche secolo più tardi, intorno al VI, Ostuni fu al centro di nuovi interessi e nuovi scontri che videro l’alternarsi sulla scena di nuovi protagonisti con la stesse drammatiche sorti nel racconto. Le lotte ad opera di Bizantini ed Ostrogoti funestarono inesorabilmente questi territori che tuttavia riuscirono a preservare in qualche modo l’essenza della propria civiltà.

    Fu poi la volta dei Longobardi, sotto le cui leggi gli Ostunesi vissero per secoli. L’abilità dei Longobardi fu quella di riuscire a far coesistere una realtà preesistente con una del tutto nuova intenzionata ad imporsi. Il diritto longobardo si affiancò  alle più antiche consuetudini già in uso contribuendo ad un periodo di relativa stabilità.

    Il 1148 segnò una nuova fase di svolta ad opera dei Normanni. Quest’anno vide venire alla luce la maestosa ed imponente costruzione del castello in cima alla città vecchia. L’intero periodo normanno – svevo segnò un rifiorire cittadino in tutte le sue forme e sfaccettature.

    Da un punto di vista meramente architettonico fu però importante l’arrivo degli Angioini nel 1266, i quali cinsero la città di potenti mura. Sulla stessa scia dapprima gli Aragonesi e in seguito le successive dinastie contribuirono a lasciare tracce significative nella storia della città.

    Il Cinquecento fu certamente il secolo di maggior gloria. Un periodo particolarmente florido che riuscì a beneficiare degli influssi positivi della signoria di Isabella d’Aragona, moglie di Giangaleazzo Sforza. La città si popolò di numerosi mercanti milanesi che ad Ostuni godettero tra l’altro di particolari privilegi. Il periodo di benessere fu preservato anche negli anni di signoria di Bona Sforza, figlia di Giangaleazzo, la quale andò in sposa al re di Polonia Sigismondo.

    Il secolo successivo, vide purtroppo un involuzione. Nel 1639 la città, seppur demaniale, perse la propria giurisdizione che fu venduta a un ricco mercante di origine spagnola dal nome di Giovanni Zevallos che nel 1644 acquistò anche il titolo di Duca, preservato per secoli dai suoi discendenti fino al 1804. Gli Zevallos furono gli artefici del decadimento morale e materiale della città. Le alte vessazioni su numerose famiglie patrizie furono alla base dell’allontanamento di queste ultime verso altri luoghi della provincia.

    Si giunge così al XIX secolo, periodo in cui Ostuni vide la formazione di un’attivissima sezione della Giovine Italia di Giuseppe Mazzini e in seguito l’avvento del tricolore. Gli anni successivi non hanno elementi storici di particolare rilievo, se non quelli relativi alle due guerre mondiali che colpirono non solo Ostuni ma l’Italia tutta.

     

    Perchè si chiama Città Bianca

    La città di Ostuni è detta anche Città Bianca. Questo per via delle caratteristiche abitazioni del centro storico che, viste dai paesi limitrofi fanno apparire da lontano il paese come una città colorata tutta di bianco.

    La città si trova a 200 metri sul livello del mare, tra la Murgia ed il Salento.

     

    Turismo a Ostuni

    Ostuni non è famosa solo per il suo antico borgo, dipinto appunto con della calce bianca che fa sì che gli venga dato l’appellativo città bianca. Questa località è infatti molto importante anche per via del mare pulito, uno dei più belli e puliti della Puglia tanto è vero che riceve, ormai da diversi anni, vari premi tra cui la famosa Bandiera Blu ed il premio Cinque Vele di Legambiente.

    Sono infatti ben 17 i chilometri di spiaggia appartenenti al territorio di Ostuni. In tutti questi chilometri si alternano lunghe distese sabbiose a litorali ricchi di calette e rocce.

    Tra le spiagge più belle di Ostuni ricordiamo Rosa Marina, Monticelli e Costa Merlata. A Rosa Marina sarà possibile gustarsi dei bei litorali sabbiosi immersi nella macchia mediterranea mentre a Costa Merlata potremo ammirare le scogliere del litorale di Ostuni.

    A Monticelli il clima è invece differente, si vede sin da subito che è una spiaggia maggiormente adatta per le famiglie con bambini.