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Museo Archeologico Nazionale di Taranto, Il Marta e gli Ori di Taranto

    Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, fondato nel 1887 ed inaugurato nel 1905, è di certo uno dei più importanti d’Italia. Se sei in città e non sai cosa vedere a Taranto, sicuramente non potrai perderdi il Museo Marta, uno dei più famosi d’Italia. Vedendo gli Ori di Taranto presenti nel Museo Archeologico capirai che questa città ha avuto un passato glorioso.

    Il museo sito in corso Umberto I, occupa la sede dell’ex convento dei Frati Alcantarini di San Pasquale di Baylon. Ci si arriva anche a piedi in pochissimi minuti dal luogo in cui avviene la Processione di San Cataldo in mare. Se quindi sei in zona nel periodo della festa del Santo Patrono Tarantino, sappi che il Museo è a pochi passi da te.

    Con l’urbanizzazione dell’area ad est del Canale Navigabile di Taranto, diversi reperti archeologici provenienti dalla città greca e romana furono distrutti, per cui per salvaguardare tale importante patrimonio storico culturale, l’archeologo Luigi Viola fu incaricato di creare tale museo, per documentare il patrimonio culturale della città e della Puglia.

    Il museo di Taranto o Marta, col passare del tempo l’edificio è stato oggetto di restauri e ricostruzioni, cominciare nei primi del secolo scorso. Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto – MArTa è stato riaperto al pubblico nel 2007, dopo sette anni di lavori di ristrutturazione e rinnovamento dei suoi locali. Il piano rialzato del museo viene usato come sala convegni e per allestire delle esposizioni temporanee, il primo piano del museo è dedicato alla sezione greco-romana tarantina, mentre nel secondo vi è la sezione preistorica del Paleolitico e dell’età del Bronzo, dedicata ad illustrare la storia della città tramite i reperti ritrovati nella zona.

    Inoltre al piano mezzanino, è possibile ammirare una vasta collezione di quadri, donati al museo nel 1909 dal Monsignor Giuseppe Ricciardi il vescovo di Nardò. Tra questi vi sono dipinti ad olio su tela risalenti al XVII e XVIII secolo, un icona bizantina ed altri dipinti a soggetto religioso. Nelle sale dedicate alla mostra permanente relativa alla società aristocratica del VI ed il IV secolo a.C di Taranto, vi sono diversi reperti come una collezione di statue greche tra le quali figura la “Testa di Afrodite”, delle sculture marmoree come la “Testa di Herakles” e “Statua acefala di divinità femminile”, alcune ceramiche rinvenute nelle necropoli come il “Bronzetto di un cavallo”, ed infine i corredi funerari come gli “Orecchini a disco con tre pendenti“ e le “Coroncine”. Tra le opere presenti nel percorso espositivo, va citata soprattutto la Tomba dell’Atleta, tomba di un atleta che prese parte alle Olimpiadi nel V secolo avanti Cristo scoperta nel 1959.

     

    La sezione greco-romana, gli Ori di Taranto

    Nella sezione greco-romana del museo di Taranto, i vari reperti archeologici sono stati organizzati sulla base ai diversi materiali. Vi sono due sale dedicate alle opere in marmo di età ellenistica, una sala ricca di sculture ed epigrafi di epoca romana, la sala dedicata ai reperti in ceramica e vasi in argilla, disposti in successione cronologica. Molto importante è pure la collezione di suppellettili in oro, tra i quali spiccano oggetti di uso quotidiano e specchi, risalenti al periodo che va dall’età arcaica all’epoca bizantina.

    I famosi “Ori di Taranto”, collezione di gioielli di epoca magno-greca, sono un importante testimonianza dell’arte orafa del posto. Tra i preziosi siti nella sala dedicata all’arte orafa in età ellenistica, provenienti da corredi funebri vi sono il Diadema in oro e pietre dure e la Teca in argento.