Vai al contenuto

Salento: Pioggia di luci, colori e suoni per la Festa di Santa Domenica

    Le ricorrenze, dalle più semplici a quelle più importanti, non dovrebbero mai essere dimenticate. E, ovviamente, anche festeggiate. Esse sono legate a doppio filo con il passato e costituiscono un gioioso ponte per il futuro. Ed è proprio per questo motivo che Scorrano, ridente e pittoresca città in provincia di Lecce, ogni anno, attende con impazienza il ritorno della festa in onore di Santa Domenica, la benevola Patrona della città.

    Il Salento – grazie ai suoi scorci incantati, alla poesia dei suoi paesaggi e alla bellezza che pervade ogni paese, da quello più piccolo a quello più blasonato – sa bene come attirare i turisti provenienti da ogni angolo di mondo e la festa in onore di Santa Domenica, è uno di quegli eventi che proprio non si possono perdere, se si decide di visitare quest’angolo di paradiso pugliese.

    Come ogni anno, infatti, le strade, i vicoli e le piazze di Scorrano si animano di suoni, di luci, colori e fuochi d’artificio per una manifestazione unica al mondo. Ma ciò che lega indissolubilmente Scorrano a Santa Domenica è il grande spettacolo delle luminarie, allestite in ogni angolo della città per rendere un degno omaggio a una Santa così amata e venerata.

    Si installano sontuose e monumentali luminarie, riproducendo scene bibliche o le effigie di monumenti e santi, che possano tenere con il fiato sospeso e con il naso all’insù chiunque capiti a Scorrano per le celebrazioni di Santa Domenica.

    Centinaia di migliaia di lampadine colorate, architetture futuristiche, colorati giochi di luce e le luminarie che si accendono a intermittenza, assecondando il ritmo crescente e incalzante della musica.

    Tra mito e realtà: la storia di Santa Domenica

    Ma come nasce la festa di Santa Domenica? Le leggende in proposito sono tante e, come ben suggerisce il nome, ammantate da una spessa coltre di mistero. Fino al 1600, Scorrano non aveva mai sentito parlare di una Santa di nome Domenica.

    Nota, anzi, con il nome di Ciriaca, l’attuale Santa Patrona di Scorrano, proveniva dalle assolate coste della Calabria, precisamente da Tropea, e pare una notte fosse apparsa in sogno a un’anziana donna sulle mura di Porta Terra, dichiarando espressamente di voler stendere la mano benevolente su Scorrano e i suoi abitanti.

    In segno di amore e riconoscenza verso un popolo così ospitale e premuroso, la Santa promise a Scorrano di debellare definitivamente l’epidemia di peste che, da tempo immemore, affliggeva il paese.

    A testimonianza di ciò, la Santa predisse che tutti gli ammalati sarebbero stati guariti in breve tempo e, per raccontare al mondo intero l’avvenuto miracolo, avrebbero dovuto accendere delle lampade a olio – poste su porte, finestre e usci di casa – in segno di perpetuo ringraziamento. In poco tempo, si compì il miracolo e, sin da allora, gli Scorranesi, in prossimità delle celebrazioni, abbelliscono le case e le finestre con lucerne e lampadine, per rischiarare la vie della bella città.

    Le luminarie di Scorrano

    Ma, com’è ovvio che sia, la festa di Santa Domenica di Scorrano è legata in modo particolare alle sue luminarie.

    Sono tanti i turisti che ogni anno, si recano nei 5 giorni di festa ad ammirare uno spettacolo unico al mondo. Molti arrivano in aereo, e optano per noleggiare un’auto all’aeroporto di Brindisi e dirigersi prima a Lecce e poi nella cittadina salentina.

    Conosciuta nel mondo come la “Capitale Mondiale delle Luminarie”, Scorrano, infatti, è il regno incantato dei “maestri paratori” che, con abile ingegno e fantasia, creano quelle opere d’arte che, anno dopo anno, tengono sempre più con il fiato sospeso per la magnificenza di quei giochi di luce così perfettamente ricreati.

    E così, spazio ad archi, cattedrali, torri e stendardi luminosi che, accolti dal boato fragoroso dei fuochi d’artificio, illuminano a giorno il pittoresco centro salentino. E Santa Domenica, cui sono offerte le chiavi della città, continua ad essere la fulgida stella di Scorrano.