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San Marzano di San Giuseppe: cosa fare e cosa vedere

    San Marzano di San Giuseppe è conosciuto anche come Shën Marcani in arbërisht e Sa’Mmarzanu in dialetto salentino. Questo incantevole comune italiano, situato nella provincia di Taranto, in Puglia, è un autentico tesoro culturale. Fondato alla fine del XV secolo insieme a Casalvecchio di Puglia (in albanese: Kazallveqi) e Chieuti (in albanese: Qefti), San Marzano di San Giuseppe è uno dei più grandi centri albanesi d’Italia.

    Con la sua popolazione di oltre 8.800 abitanti, San Marzano di San Giuseppe è diventata una fiorente comunità albanese in cui le tradizioni e la lingua madre, l’arbëresh, sono state preservate nel corso dei secoli. Questa località è l’unica, tra i 14 paesi fondati o rifondati dagli albanesi nella provincia, a conservare intatte le usanze e i costumi del Paese di origine. Un vero e proprio viaggio nel tempo, dove gli abitanti mantengono ancora viva la lingua albanese, e persino l’amministrazione comunale utilizza tale lingua nei documenti ufficiali, in conformità con la legislazione italiana che tutela le minoranze linguistiche attraverso la legge nazionale nº 482 del 1999.

    San Marzano di San Giuseppe non è solo un luogo di grande valore culturale, ma anche una località ricca di storia e fascino. Sebbene l’origine del toponimo sia ancora oggetto di dibattito, recenti studi suggeriscono che il nome “Marzano” possa derivare dalla gens romana Marcia, una famiglia che possedeva terre nei dintorni della Masseria Casa Rossa durante l’Impero Romano. Un’altra teoria interessante ipotizza che il nome “Marzano” sia collegato a Marcus, un nome presente in altre località e iscrizioni funerarie nella Terra d’Otranto. Mentre gli storici discutono sulle origini del nome, emerge chiaramente che San Marzano di San Giuseppe ha una radicata storia e un legame profondo con le sue antiche tradizioni.

    Nel corso del Medioevo, nelle antiche testimonianze documentali, il toponimo appare come “castrum Sancti Marzani” o “Sanctus Marzanum”, che evidenziano l’originario nome di “Martianum” invece di “Marcianum”. È affascinante osservare come tutti i documenti della Curia tarantina relativi a San Marzano utilizzino il termine “casalis Sancti Martialis”. Questi dettagli storici confermano sia l’importanza che l’antichità di questa suggestiva località.

    Dopo l’Unità d’Italia, il sindaco di San Marzano, Francesco Paolo Cavallo, decise di aggiungere il suffisso “di San Giuseppe” al nome medioevale “Sanctus Marzanus” per onorare il culto di San Giuseppe. Questa scelta non solo ha contribuito a distinguere San Marzano di San Giuseppe da altre località omonime, ma ha anche sottolineato l’importanza della fede religiosa nella vita di questa comunità.

    Oggi, San Marzano di San Giuseppe è un luogo affascinante e invitante per coloro che desiderano immergersi nelle tradizioni albanesi, scoprire la storia di questa comunità unica e godere della sua autentica ospitalità. Che tu sia interessato alla cultura, alla storia o semplicemente desideri vivere un’esperienza autentica nel cuore della Puglia, San Marzano di San Giuseppe ti accoglierà a braccia aperte. Preparati a esplorare le bellezze di questa località e a creare ricordi indimenticabili.

    Storia di San Marzano di San Giuseppe

    Il territorio che circonda San Marzano di San Giuseppe è testimone di una storia millenaria, che affonda le sue radici fin dal periodo neolitico, nel quinto millennio a.C. I reperti archeologici scoperti in diverse aree, come le contrade la Grotte e la Neviera, così come nei dintorni della Masseria Casa Rossa, attestano la presenza umana in queste zone. Nella contrada la Grotte, lungo una caratteristica lama a forma di Y, sono state rinvenute tracce di antichi manufatti litici, tra cui schegge di ossidiana e lame di selce, risalenti a epoche preistoriche. Lungo le pareti della gravina, vicino al suggestivo santuario rupestre della Madonna delle Grazie, sono state individuate grotte utilizzate come tombe, che risalgono all’età del bronzo e successivamente riadattate come abitazioni durante l’alto medioevo.

    Nella contrada Neviera, in prossimità del santuario rupestre, sono stati scoperti i resti di un imponente muro, che potrebbe rappresentare il confine tra l’area greca (Chora Tarantina) e quella indigena (messapica) di Oria. Lungo la Strada Provinciale San Marzano-Grottaglie, a circa due chilometri da San Marzano, sono emersi i resti di un insediamento fortificato risalente al V secolo a.C. Tra i reperti trovati vi sono un imponente muro e corredi tombali di origine attica.

    La presenza di capannicoli nell’area circostante la Masseria Casa Rossa è documentata grazie a importanti scoperte. Nel 1990 sono stati rinvenuti segni di un antico villaggio neolitico, con tracce di intonaci di capanne e frammenti di ceramica di vario tipo. Questo testimonia la frequente frequentazione di questa zona.

    Durante l’epoca romana, San Marzano si trovava al confine tra l’area messapica di Oria e il territorio di Taranto. Nell’area della Masseria Casa Rossa si sviluppava un villaggio chiamato “Pagus”. Altri importanti reperti archeologici sono stati scoperti nella Contrada Pezza Padula, tra cui monete e resti di una villa rustica, forse appartenente a un patrizio.

    Durante il periodo medievale, nonostante le frequenti incursioni saracene che costrinsero gli abitanti a cercare rifugio nelle grotte circostanti e nelle comunità dell’entroterra per garantire maggiore sicurezza, San Marzano di San Giuseppe continuò ad essere abitata. Le informazioni sulla successione feudale di San Marzano prima dell’arrivo degli albanesi sono scarse. Il primo documento che menziona questa zona risale al 1196, quando l’antico Castrum Carrellum era associato all’area adiacente di Caprarica. Un altro documento importante è un atto di donazione del 1281, in cui Andrea, soldato e proprietario della struttura fortificata di Castrum Carrellum, dona il casale al clero di Taranto. Nel 1304, Egidio de Fallosa, proprietario del Tenimentum Sancti Marzani, viene sollecitato a pagare le decime al clero di Oria.

    Nel 1329, il casale viene concesso in feudo a Giovanni Nicola De Temblajo. Un documento del 1378 indica che il feudatario di San Marzano è Guglielmo de Vicecomite, che possiede anche i casali di Lizzano, San Paolo, Mandurino e Sant’Erasmo.

    Durante il dominio del Principato di Taranto, San Marzano di San Giuseppe si trovava ai confini del territorio principesco ed era stato abbandonato. Tuttavia, il principe Giovanni Antonio Orsini del Balzo decise di assegnarlo in feudo a Ruggero di Taurisano, con l’intento di ripopolare l’area. Tuttavia, Ruggero non si preoccupò di insediare nuovi abitanti nel casale, che rimase spopolato fino a quando Roberto da Monterone sposò Delizia, figlia di Ruggero. Quest’ultimo donò il casale al figlio Raffaele nel 1461.

    Durante il periodo di governo di Raffaele, San Marzano di San Giuseppe fu ripopolata e il centro storico cominciò a svilupparsi. Tuttavia, a causa delle instabili condizioni politiche dell’epoca e della congiura dei baroni locali contro il Re di Napoli Ferdinando I, Raffaele venne accusato di tradimento e gli venne confiscato il feudo. Nel 1465, il feudo, insieme al Principato di Taranto, fu annesso al Regno di Napoli.

    Successivamente, San Marzano di San Giuseppe divenne un importante insediamento di origine albanese. Verso la fine del XV secolo e l’inizio del XVI secolo, molti casali dell’Albania Tarantina, distrutti durante la rivolta dei baroni locali, furono ricostruiti e ripopolati dai soldati albanesi stessi. Attorno al 1508, alcune famiglie corfiote ed epirote provenienti dal vicino villaggio di Fragagnano si stabilirono nella parte bassa di San Marzano, portando con loro usi, costumi e la fede orientale. Questo primo insediamento ha influenzato la struttura urbana del casale a partire dal 1530.

    Nel 1530, il feudo di San Marzano fu acquistato da Demetrio Capuzzimati, un cavaliere albanese. Demetrio avviò la costruzione del palazzo feudale e promosse l’insediamento di numerose famiglie di origine epirote. Dopo la morte di Demetrio nel 1557, il feudo passò al figlio Caesare, e successivamente al nipote Demetrio Junior nel 1595.

    Il feudo di San Marzano passò attraverso diverse famiglie nel corso dei secoli, tra cui i Lopez y Royo, i Branai Castriota e i Capece Castriota. Nel 1755, il feudo fu acquistato da Giuseppe Pasquale Capece Castriota, barone di Maglie, e nel 1785 passò al nipote Nicola Capece Castriota. Nel 1806, con l’abolizione dei feudi, il marchesato di San Marzano giunse al termine.

    Oggi, San Marzano di San Giuseppe conserva le tracce di questa ricca storia nel suo patrimonio architettonico, nelle tradizioni e nella cultura della comunità locale.

    Cosa Vedere

    San Marzano di San Giuseppe offre una varietà di luoghi di interesse che riflettono la sua ricca storia e la sua cultura unica. Tra le architetture religiose, spiccano la Parrocchia San Carlo Borromeo e la Chiesa Matrice di San Carlo Borromeo, situate lungo il suggestivo Corso Umberto I. Questi edifici religiosi sono caratterizzati da una maestosa architettura e custodiscono preziosi tesori artistici e religiosi.

    La Chiesa dell’Addolorata, situata in Via Addolorata, è un altro gioiello architettonico da visitare, con il suo stile caratteristico e l’atmosfera di devozione che pervade l’ambiente. Inoltre, la Chiesa di San Gennaro al Palazzo Capuzzimati, sebbene di proprietà privata, merita una menzione per la sua bellezza e il suo valore storico.

    Un luogo di culto unico è la Chiesa Rupestre della Madonna delle Grazie, che presenta affreschi bizantini e offre una suggestiva esperienza spirituale. Nella Chiesa di San Giuseppe al Santuario, si può respirare una profonda atmosfera di devozione e contemplazione.

    Oltre alle architetture religiose, San Marzano di San Giuseppe vanta altri punti di interesse da esplorare. Il busto dell’eroe albanese Giorgio Castriota Scanderbeg è un monumento che commemora la figura storica di Scanderbeg e rappresenta un simbolo di orgoglio per la comunità.

    Il centro storico del paese, con il suo bronzo di Scanderbeg situato in Via Piazza Milite Ignoto, è un luogo ideale per immergersi nell’atmosfera autentica e affascinante di San Marzano di San Giuseppe. Lungo le strade di Via Giorgio Castriota si possono ammirare le case antiche con i tipici comignoli arbëresh, simboli di una tradizione secolare che si perpetua nel tempo.

    Un’altra attrazione interessante è il murales “antichi mestieri del paese”, che rappresenta la memoria storica delle antiche professioni locali e offre un’immersione nella cultura e nelle tradizioni della comunità.

    Per gli appassionati di archeologia, ci sono i siti delle Grotte e della Gravina, che testimoniano la presenza umana sin dai tempi antichi. Questi luoghi offrono uno spaccato affascinante della storia millenaria di San Marzano di San Giuseppe e delle sue origini.

    Infine, vale la pena menzionare la Masseria Casa Rossa, situata nella Contrada Ficone, che oltre ad essere un esempio di architettura tradizionale, presenta il tipico comignolo arbëresh, simbolo della cultura e dell’identità locale.

    Eventi e Tradizioni

    San Marzano di San Giuseppe è una località che vanta una ricca tradizione di eventi e festività, che coinvolgono l’intera comunità e offrono un’occasione unica per immergersi nella cultura locale.

    Uno degli eventi più significativi è la festa patronale di San Giuseppe, che si celebra il 19 marzo, coincidendo con la festa del papà. San Giuseppe è il patrono delle famiglie, dei poveri, degli orfani e dei carpentieri. La data della festa cade durante la stagione di potatura degli ulivi, e in tutta Italia è comune raccogliere i rami potati e trasformarli in falò. Questo antico simbolismo rappresenta sia la purificazione che l’inizio della primavera, offrendo un momento di unione e un’esperienza avvolta dalla magia del fuoco.

    A San Marzano di San Giuseppe, la festa di San Giuseppe è vissuta come un evento di grande importanza dalla popolazione locale. Durante la festività, si svolgono diverse tradizioni significative che riflettono la devozione verso il santo patrono.

    Una di queste tradizioni è la benedizione del pane, che è strettamente legata all’origine del culto di San Giuseppe. Il pane rotondo, con le iniziali del santo o il simbolo della croce, è un elemento centrale della festa. Le donne credenti preparano l’impasto due giorni prima della festa, permettendogli di lievitare per una notte intera. All’alba dell’18 marzo, l’impasto viene portato dal fornaio per essere cotto. Successivamente, avviene la benedizione del pane di San Giuseppe, seguita dalla distribuzione del pane ai poveri e ai turisti. Secondo la tradizione, il pane viene spezzato con le mani e consumato dopo una preghiera rivolta al santo. Un tempo si conservava un pezzo di pane e le briciole venivano sparpagliate nel terreno, sperando di allontanare il brutto tempo.

    Un’altra celebrazione significativa è la processione delle fascine. Questo evento ha le sue origini in un evento avvenuto all’inizio del XIX secolo, che è rimasto impresso nella memoria collettiva dei Sammarzanesi. In quell’anno, a causa delle basse temperature e delle difficoltà incontrate, la comunità decise di rinunciare ai piccoli falò tradizionali. Tuttavia, un violento nubifragio la notte del 18 marzo causò gravi danni al paese e alla campagna circostante, interpretati come una punizione del santo per la mancata realizzazione dei falò rituali. Come segno di devozione e per placare la presunta ira del santo, gli abitanti decisero di offrire a San Giuseppe un unico grande falò, posizionato sulla colina dove si trova il Palazzo Capuzzimati. Questo falò era così imponente che venne visto dai paesi vicini, creando l’illusione che San Marzano stesse bruciando. La processione delle fascine coinvolge uomini, donne, bambini e anziani, ognuno con il proprio carico, come un grande tronco sulla testa o fasci di rami d’ulivo tagliati. Il corteo si snoda per le strade del paese, estendendosi per circa tre chilometri. Oltre ai partecipanti a piedi, numerosi carri trainati da cavalli decorati con il ritratto del santo patrono si uniscono alla processione. L’evento è caratterizzato da una profonda devozione religiosa e rappresenta uno dei momenti più popolari e significativi dell’anno per la comunità di San Marzano.

    Le “Tavolate” di San Giuseppe sono un’altra tradizione radicata nella cultura locale. Questa usanza ha le sue origini nella pratica di organizzare banchetti per i poveri e gli stranieri durante la festa di San Giuseppe, in ricordo dell’ospitalità ricevuta dalla Sacra Famiglia durante la fuga in Egitto. Nella preparazione delle tavolate, le donne dei quartieri si riuniscono per creare con devozione e spiritualità 13 piatti tradizionali, che richiamano l’Ultima Cena. Gli ingredienti utilizzati riflettono la cultura contadina locale, come l’olio d’oliva, la farina, il pepe, il pesce, i legumi e le verdure. I formaggi e la carne sono esclusi, in quanto la festa cade durante il periodo di Quaresima.

    La festa della Madonna delle Grazie è un’altra celebrazione di grande importanza per i fedeli di San Marzano. Questa festività è preceduta dalla devozione dei “7 sabati”, durante i quali si svolgono preghiere, pellegrinaggi e la cena del Signore dopo la confessione. Ogni sabato, i devoti si riuniscono in Piazza San Pio da Pietrelcina per fare un pellegrinaggio al Santuario della Madonna delle Grazie, cantando e pregando lungo il cammino. La novena in preparazione per la festa della Madonna inizia il 22 giugno e termina il 30 giugno. Il 2 luglio, alle 5 del mattino, i fedeli si dirigono in pellegrinaggio dalla chiesa madre di San Carlo Borromeo al Santuario della Madonna delle Grazie, situato a circa 3 km da San Marzano. Dopo la messa, si svolge una processione intorno al santuario roccioso, culminando in un momento di devozione e gratitudine verso la compatrona del paese.

    Informazioni Utili

    San Marzano di San Giuseppe, situato ad un’altitudine di 134 metri sul livello del mare, è circondato da altri affascinanti comuni che contribuiscono a creare un quadro suggestivo della regione. Ai suoi confini si trovano Fragagnano, Francavilla Fontana (BR), Grottaglie, Sava e Taranto, ciascuno con la propria storia e caratteristiche distintive che arricchiscono ulteriormente l’esperienza di visita.

    Per quanto riguarda le informazioni pratiche, il codice postale di San Marzano di San Giuseppe è 74020, mentre il prefisso telefonico per contattare il paese è 099. Il codice ISTAT, che identifica univocamente il comune, è 073025. Gli abitanti di San Marzano di San Giuseppe vengono chiamati “sammarzanesi”, un nome che sottolinea l’identità e l’appartenenza alla comunità locale.